23 luglio 2008

Appello per il Regolamento e la Direzione Territoriale


Al Segretario del Coordinamento Provinciale,
Ivan Ferrucci
e per conoscenza a tutti i componenti della Assemblea Provinciale

Caro Ferrucci,

Con l’approvazione dello Statuto del Partito Democratico della Toscana avvenuta il 28 Giugno u.s., la nostra Regione si è dotata di un preciso sistema di norme che regoleranno d’ora in avanti la vita politica del Partito Democratico a tutti i suoi livelli. I Coordinamenti Territoriali sono normati dagli articoli 7-16 dello Statuto. Questi articoli disegnano in maniera puntuale il quadro di riferimento della vita politica a livello Provinciale. In particolare, l’Art.7 comma 3 riporta che: “Il coordinamento territoriale si dota di un regolamento generale di organizzazione approvato dall’assemblea territoriale a maggioranza degli aventi diritto.”. L’art. 53, comma 6 indica che il regolamento deve essere adottato, entro sei mesi, dall’Assemblea Regionale. Questo pone un limite temporale superiore alla defnizione ed approvazione del regolamento stesso.
Siamo certi che la necessità di definire ed approvare un regolamento, strumento essenziale per la vita democratica del PD a livello provinciale, ti sia ben presente, ed immaginiamo che tu stia già adesso operando in tal senso. In ogni caso, riteniamo che le linee guida del regolamento meritino ampia discussione in una Assemblea Provinciale appositamente convocata. Tale discussione dovrebbe precedere la presentazione di emendamenti e la votazione, al fine di consentire ai delegati di crearsi una opinione ponderata sulle caratteristiche del regolamento e di votare di conseguenza. Un’assemblea provinciale è stata indetta per sabato 26 Luglio 2008. Sorprendentemente, però, nell’ordine del giorno non si parla di regolamento, ma è riportata la voce “elezione della direzione provinciale”.
La Direzione Territoriale (provinciale) rappresenta un altro strumento fondamentale per il corretto svolgimento della politica provinciale del PD, in quanto: “Essa è organo di esecuzione degli indirizzi dell’assemblea” (Art. 13, comma 1). Si noti che lo Statuto prevede che il regolamento “disciplina i membri per funzione della Direzione Territoriale e fissa le modalità per la sua elezione da parte dell’Assemblea Territoriale”(Art. 7, comma 5). Pertanto, nell’Assemblea del 26 Luglio si procederà all’elezione di questo organismo senza procedere alla definizione di una norma che ne regoli la tipologia e lo svolgimento elettorale. Questa bizzarria è resa legittima dalla disposizione transitoria all’Art. 52 comma 6 dello Statuto secondo cui la Direzione Territoriale viene eletta entro il 30 Settembre 2008 con le modalità già previste per la quota di delegati alla Direzione Regionale eletta dall’Assemblea Provinciale. Il metodo che fu utilizzato per l’elezione di questi delegati vide la loro pre-definizione da parte della segreteria provinciale e la successiva approvazione in blocco da parte dell’assemblea. Si tratta di un metodo “cooptativo” molto in voga nel PD a tutti i livelli e spesso invocato da autorevoli dirigenti come sistema di composizione del pluralismo interno.
Questo metodo non ci convince sul piano operativo e non ci piace dal punto di vista politico.
Chi viene consultato? e quando? e dove? La cooptazione conduce, nella migliore delle ipotesi, ad un’unità di intenti molto formale ed inadeguata all’ideale fondante di un Partito che ha il termine Democratico nel suo stesso nome. L’adozione preventiva di un regolamento consentirebbe di evitare la norma transitoria. I sei mesi che lo Statuto pone come limite alla realizzazione/approvazione del regolamento non devono necessariamente implicare che questo obiettivo venga raggiunto all’ultimo istante.
Con la presente lettera vogliamo fornire un contributo fattivo e pubblico all’elaborazione della proposta di regolamento, almeno per quanto riguarda la parte relativa alle norme per l’elezione della Direzione Territoriale Pisana. Siamo infatti convinti che, data l’importanza e la delicatezza del ruolo di questo organo, l’elezione della quota elettiva dei suoi componenti debba essere compiuta secondo una metodologia trasparente e democratica che preveda autocandidature ed un sistema di votazione con preferenze fino ad un massimo da stabilire durante la discussione assembleare) e firme di sostegno. Naturalmente, l’elezione dei componenti deve essere vincolata non solo al numero dei voti raccolti, ma anche all’inderogabile necessità di assicurare la parità di genere all’interno della Direzione, come previsto dallo Statuto Nazionale. Ci sembra anche doveroso aggiungere una norma che preveda un numero massimo di delegati per ciascuna Unione Comunale, da determinarsi in proporzione al numero di delegati che ogni Unione Comunale ha all’interno dell’Assemblea, al fine di garantire la reale rappresentatività del territorio provinciale pisano.
Crediamo che la nostra proposta sia la migliore per assicurare l’effettivo pluralismo delle idee in seno all’organo esecutivo territoriale. Lo Statuto Regionale prevede una metodologia di questo genere per l’elezione della quota elettiva dell’Assemblea Territoriale (a livello dei Circoli, Art. 12, comma 4) e del Segretario Territoriale (da parte degli iscritti, valutando col voto la sua piattaforma “politico-programmatica”, Art.10, commi 3-6), e sarebbe ben strano non adottare lo stesso principio per la Direzione Territoriale (da parte dei membri dell’Assemblea).
Siamo certi che la ragionevolezza della nostra proposta sarà evidente a tutti i delegati dell’Assemblea. Siamo certi che il percorso regolamento-elezione della Direzione risulterà a tutti molto più lineare del percorso inverso elezione-regolamento.

Concludiamo questa lettera ricordando che nel corso del prossimo anno moltissimi Comuni della nostra provincia, ed il gruppo consiliare provinciale stesso, andranno incontro ad Elezioni Amministrative di importanza straordinaria per il futuro del PD. Gli organi preposti alla direzione politica del nostro Partito a livello provinciale hanno pertanto una responsabilità molto forte, che non può essere elusa e richiede scelte coraggiose e innovative, degne del Partito Democratico che così tanti elettori hanno premiato col loro voto lo scorso 14 Aprile.

Cordiali saluti,

Ranieri Bizzarri
Samuele Agostini
Francesca Aquistapace
Roberto Arrighini
Iselda Barghini
Vladimiro Basta
Miro Berretta
Francesco Bracci
Melania Ceccarelli
Beatrice Coltelli
Giulia Del Pozzo
Fabio Galardi
Sandro Gallo
Antonio Ghionzoli
Giulio Innesti
Rita Mariotti
Giuseppina Nieddu
Calogero Oddo
Gloriana Pace
Paolo Paolicchi
Fabrizio Pardi
Filippo Pernice
Guido Vanni
Raffaele Zortea


3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'appello (prolisso) di Samuele Agostini


Care tutte e cari tutti, vi scriviamo per mettervi a conoscenza di una proposta che vorremmo fare per la Direzione Provinciale del Partito Democratico.

Con il consueto modo che caratterizza quello che ci ostiniamo a voler chiamare Partito Democratico, è stato deciso che la Direzione Provinciale del PD sarà fatta sabato 26 luglio, nel baglior polverulento di mezza estate.

Come ha fatto il Nazionale, come ha fatto il Regionale, anche per la Direzione Provinciale si prevede una lista chiusa, bloccata, da votare, stilata previe consultazioni tra il Segretario Provinciale e quelli che il Segretario ha ritenuto essere i più o meno legittimi capi delle correnti che non dovrebbero esistere.

Riteniamo che questa scelta sia sbagliata per due motivi principali:
-La Direzione (di cui non è chiaro il ruolo a norma di statuto), cioè una 30-ina di membri di diritto, più una 90-ina di persone nominate dal segretario e ratificate dai pochi presenti il 26 luglio p.v., esautorerà di fatto l'Assemblea Provinciale, cioè un organismo eletto con la massima apertura e con il massimo pluralismo da tutti i fondatori del PD.
-Con questo metodo si legittimano le spinte alle divisioni interne, si legittimano i più o meno autonominati capi-corrente e capi-spifferi, si invita la classe dirigente a schierarsi in base alle appartenenze pregresse, alle convenienze, alle amicizie, anzichè sulla base di condivisione di idee politiche e/o piattaforme programmatiche.

Per questo abbiamo scritto una lettera aperta a Ivan Ferrucci, e per questo chiediamo a quelli di voi che fanno parte dell'assemblea provinciale di non votare la proposta che verrà fatta sabato prossimo 26 luglio.

Il testo della lettera lo trovate su:
http://pisademocratica.blogspot.com

Per aderire replicate lasciate un commento con scritto Aderisco e la firma sul sito del blog.
Se non avete confidenza con i blog, rispondete a questa mail, oppure mandate una mail a:
r.bizzarri@sns.it

Ivan Ferrucci, venuto a conoscenza della lettera ci ha già risposto informalmente che
1) si assume tutta la responsabilità della proposta
2) i tempi sono stretti perchè da settembre il PD affronterà molte scadenze importanti.

Beh, con tutto il rispetto per Ivan, non capiamo perchè se le scadenze importanti cominciano a settembre, non sia possibile eleggere la direzione provinciale i primi di settembre, quando c'è la Festa Provinciale e la nostra agenda personale è sicuramente più disposta verso la politica che verso le ferie, come è ora, e soprattutto perchè non è possibile prevedere un metodo democratico, con persone che si candidano in modo trasparente, una lista aperta di 180-200 nomi, e ciascun membro dell'assemblea che può esprimere 5-10 preferenze per altrettanti candidati, in pari numero tra uomini e donne.

Volete vedere che anche stavolta, se il 26 sarà eletta la direzione provinciale, e chiederete a qualcuno dei membri eletti, vi diranno: "boh, io non ci volevo nemmeno stare, chissà perchè mi hanno messo dentro..."
Non è forse il caso di smetterla con queste ipocrisie ed eleggere persone che almeno hanno la faccia di candidarsi ufficialmente invece di raccomandarsi a qualcuno che sta sopra di loro?

Mi scuso per il disturbo e per la lunghezza.

Un caro saluto (democratico) e buone vacanze a tutte a tutti,
Samuele

PS: la presente mail è stata indirizzata a tutti gli indirizzi che ho trovato tra la direzioni provinciali e di Pisa del fu DS, dei miei colleghi consiglieri provinciali e della lista APD. Chiedo a tutti voi la massima collaborazione per diffonderla tra chi volete, e soprattutto tra gli ex-DL e i pochissimi neo-Dem, di cui non ho avuto modo di accedere agli indirizzi.

Anonimo ha detto...

carissimi voi che avete già firmato (con alcuni ci conosciamo di vista, con altri, neanche) firmo volentieri perchè sono d'acordo con voi nel merito. Devo però, visto che siamo a dirci le cose con franchezza, sottolineare come questa debba essere una battaglia per modificare i processi interni ed esterni, cioè debba servire a far DAVVERO partecipare la gente e parlare di più tutti quanti in modo da VERAMENTE arricchire la discussione interna del partito e non debba essere una battaglia per, semplicemente, arrivare a occupare dei posti che attualmente sono occupati. Verifico però, con rammarico, che siamo sempre molto pochi a dire cosa pensiamo davvero nelle sedi opportune, la maggioranza, la qusi totalità direi, tace per poi parlare dopo, quando? Si tace per molti motivi, credo, il peggiore dei quali è la voglia di non farsi prendere sulle scatole. MELANIA CECCARELLI

Anonimo ha detto...

Carissimi, firmo volentieri il vostro appello perchè sono, nel merito, d'accordo con voi. Qual è il tema? La democrazia interna nel PD. La battaglia è per trasformare i processi di confronto e scelta, per renderli realmente democratici. La battaglia non può essere semplicemente fatta per sostituire con nomi nuovi i nomi vecchi, deve essere qualcosa di grande e culturale, fare un partito realmente democratico. Per quale motivo pochissimi di noi dicono la loro VERA opinione nelle sedi opportune mentre la maggioranza, la quasi totalità, direi, tace? Questa è una bella domanda, non credete? MELANIA CECCARELLI